Poems
Poems / Poesie
Piccola selezione di poesie
(scritte negli ultimi dieci anni) Selezione di poesie scritte dal 2005 al 2018
La nostalgia, la mancanza, il desiderio, il disinfettante.
Per il terzo sabato consecutivo all'uscita da scuola, l'alunno M. mi ha salutato così: "Prof, se non c'era il covid ti abbracciavo".
21/11/2020
Ho sete di suoni
dal vivo, di urla,
di sentire rumore di tacchi
sbattuti a terra
di scarpe di gomma
schizzare improvvise
in classe
di polvere di gesso
sulle mani
di interruzioni
vive
di sorrisi imprecisi
di volti appena svegli
di adulti contriti
dire: non ce la faccio
più
mai più questo vuoto
ovattato di mani
di volti
e cieli desideranti
ho sete di alunne/i
di cuori urlanti
di promesse
impensate
di pensieri vaghi
mongolfiere
stellate
colori riciclati
e ho sete di
normalità
per quanta
ne potremo
sopportare
finché ritorni
il temporale.
Fottuto miraggio 15/04/2020
Ci dicono rassicurandoci
che l'abbraccio diventerà
un fottuto miraggio
fremiamo per
toccarci a vanvera
e
tracciarci
con occhi lucidi
inseminarci
col pensiero
a dita ferme
senza errare
né urlare
e di stanchezza
nessun segno
spostare
graffiare fermi
con unghie
cresciute
in
frattempi
melmosi
nei quali imparare
a nuotare
dispersi
e legarsi
sempre più
immersi
a viso coperto
e mani avvolte
in plastiche
distorte
e abbandonate
da imbecilli
impauriti
dal proprio
tatto
è un misfatto crudele
non sapersi fermare.
Primavera alcolica 06/04/2020
Li fuori
nel bosco
non c'è più nessuno
solo
camicie bianche
unite
in segno di relazioni
e legami trascorsi
tra persone assenti
un ballo nel sole
in silenzio
in sottofondo
rumore di spari.
Chi ha paura
del rumore?
Oggi il nemico
è trasparente
silente
si lotta alla cieca
sterilizzando
olfatto e tatto
il silenzio
d'estate
sarà di astinenza
pazienza
bianco girare a vuoto
tra stanze sterilizzate
paura di annegare
svegliarsi di soprassalto
per correre nel mondo
senza controlli
né paramenti
salti nel vuoto
in cerca di sporchi
abbracci
di scorciatoie libere
di sfratti
terribile oggettivo
percorrere vie vuote
transito di pensieri
immobili
violare ogni legge
nelle notti
di questa primavera
alcolica.
Poesia senza rime 22/05/2014
per fitte idiote
Mal di testa in-utilizzabile.
Altre fitte vorrei e non queste,
nebbie fitte,
fitta neve,
misteri fitti,
piogge fitte,
al posto di questi colpi sordi e muti
che circoscrivono
il mio cervello
di ascessi accesi.
Fuoco spento.
chiamo una musica
che di luce circondi la mente
così forte da abbagliare
ogni tiratore di frecce
così da farlo deragliare
verso muri ottusi.
Johanna 07/06/2017
Se avessi avuto una figlia l’avrei chiamata Johanna,
e avrebbe avuto capelli
scuri o chiari,
poco importa
se avessi avuto un figlio l’avrei chiamato Elia.
In quale luogo o sogno sian rimasti,
non si sa.
Li sogno come i cieli di Irlanda
Che l’estate scorsa,
ho inseguito.
Se avessi avuto un figlio,
maschio o femmina,
l’avrei circondato
di braccia nude
di seni avvolgenti
di carezze
di struscii
di pianti,
se avessi avuto l’utero adatto e il tempo giusto
di aver al mondo un figlio
l’avrei reso re o regina
del mio piccolo mondo
se avessi avuto il coraggio
di volere a tutti i costi
un figlio
non sarei quel che sono
non avrei la libertà che bramo
se avessi avuto occhi e bocche
e mani a stringermi
ora non sarei qui
a scrivere del nulla
del vuoto di una madre
del cerchio steso
e nudo
del senso di amore
precluso
di una terra vuota
di un seme caduto
del senso di vita
perduto.
Io 03/04/17
quando scrivevo,
ero
più centrata,
che non basta voler esserlo
per esserlo
Io,
quando scrivevo,
ero meno assonnata,
che non basta voler
star svegli
per restarlo,
Io,
quando scrivevo,
sognavo,
invocavo le stelle,
la luna, l’universo,
il recto,
il verso,
tutto ciò che pare perso,
Io,
quando scrivevo,
ero io,
e nessun altro.
Loretta Zaganelli
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